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Il legame tra tartufo e il cane, il nostro amico a quattro zampe.

Redazione TASTOS

I tartufi non possono contare sull’aria per la diffusione delle spore, perciò hanno sviluppato una caratteristica molto importante per la loro proliferazione: l’odore.


Sono tanti gli animali e gli insetti che vengono attratti dal profumo del tartufo, quali il lupo, la volpe, l’orso, il ghiro, il coniglio, la biscia, la lucertola, la mantide, il grillo, il coleottero, la mosca e tanti altri…

Gli animali, tuttavia, rappresentano anche un pericolo a causa delle loro modalità di estrazione e di fruizione del corpo fruttifero, con cui rischiano di rovinare la pianta e di comprometterne la riproduzione.


In passato, per la ricerca del tartufo veniva utilizzata la scrofa. Infatti, questa è in grado di riconoscere nel profumo del tartufo un ormone sessuale maschile, da cui è particolarmente attratta, infatti, lo individua facilmente. Nel tempo si è trovato un degno sostituto: il cane.



Se in autunno a tavola possiamo gustare i tartufi, il merito è soprattutto di chi li trova dedicandosi alla raccolta del tartufo spontaneo. Cioè dei tartufai, certo, ma ancor più dei loro cani. Infatti, tra il cane e il suo padrone si crea un legame fatto di fiducia, empatia, gesti e poche parole che è la principale chiave di un buon raccolto.


Se il cane è considerato il miglior amico dell’uomo, in questo caso possiamo dire che il nostro amico a quattro zampe è amico anche del tartufo.



Esistono varie razze di cani adatti alla raccolta del tartufo come:

il Lagotto Romagnolo

il Pointer

il Setter Inglese

il Retriever.


Queste sono solo alcune delle razze più indicate per la ricerca del tartufo, i migliori cani da tartufo o, i più ricercati, sono i bastardini di medie dimensioni.


Un buon cane da tartufo deve essere dotato di queste caratteristiche:

resistenza fisica e olfatto molto sviluppato,

scarsa attrazione nei confronti della selvaggina, per evitare distrazioni,

obbedienza e carattere equilibrato.


Come inizia la ricerca del tartufo con il cane?


Tutto inizia con la localizzazione, che avviene decine di metri prima, e finisce quando il cane, dopo aver individuato l’odore del tartufo scava con le zampe anteriori nel punto di ritrovamento.


Il cane cerca il tartufo, in primis per indole naturale, anche perché sa che è quello che gli ha insegnato e che vuole che faccia il suo padrone, il tartufaio.


Durante la cerca del tartufo il cane dovrà stare vicino al padrone perché potrebbe raspare senza essere visto, infatti, il loro fiuto è venti volte più acuto del nostro.

Perciò, la ricerca avviene generalmente nelle zone conosciute dai tartufai, così da ottimizzare la resa e poter controllare adeguatamente il cane durante la cerca.



 

Fonti: 






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